La giornata odierna è iniziata all’insegna della natura. Abbiamo infatti recuperato il Königsstuhl, ovvero il trono del re, una bellissima scogliera a picco sul mare che ieri avevamo dimenticato di visitare, per l’entusiasmo dell’incontro con il cerbiatto e perché troppo esaltati dall’avergli salvato la vita.
La giornata è proseguita con una lunga ora in coda per poter lasciare l’isola di Rugen ed approdare sulla “terra-ferma”. Strani fenomeni tedeschi: nessuno si agitava, nessuno suonava il clacson…nessuno pensava di essere più furbo degli altri e sorpassare andando ad occupare la corsia opposta, nessuno approfittava di cunette improvvisandosi autista di rally!!!
Ma se di differenze culturali stiamo parlando, non facciamo affatto riferimento a questo.
Infatti, lasciata alle spalle Warnemünde Hohe Dune (dove per la cronaca con i suoi 14 gradi non erano presenti nudisti), il navigatore ci ha indicato la strada dritta verso Warnemünde. Dopo l’ultima curva l’indicazione perentoria è “tra 550 metri dirigersi verso il traghetto”. E qui il dramma. Antonio, senza scomporsi, prosegue tranquillo già pregustando un ottimo arancino durante la traversata (bhé, forse questo non era molto probabile). Al contrario Paola, presa da ansia da navigazione con auto inclusa, inizia a ipotizzare le più assurde vie alternative che ci avrebbero portato ad allungare il nostro percorso verso la meta di diverse decine di chilometri. Ebbene si, queste sono le vere differenze culturali: quelle che passano tra un isolano uso e amante dei traghetti ed una continentale che guarda questi mezzi sempre con un po’ di sospetto.
Comunque, alla fine Warnemünde ci ha dato grandi soddisfazione in tema di strandkorb, come pure la seguente Rostock con la sua Chirche e un bellissimo organo. E’ proprio in questi luoghi che il partito della cultura ha iniziato a mostrare i muscoli: Signori qui si tira in ballo la lega anseatica e il backsteingothik! Ma questa è un’altra storia sulla quale vi daremo conto domani……
[…] ci fa segno di muoverci a salire che sta per partire.Fortuna che c’è Antonio alla guida che sempre sprezzante del pericolo da buon isolano si avvia sulla rampa con decisione, forse pregustando un arancino. Raggiunta la […]