Di tutto un po’:
- di ragni: attirati dalla pubblicità che prometteva grandi opere della Bourgeois ci siamo fiondati alla Tate Modern, per poi scoprire che intanto un’intera stanza è stata dedicata al sommo Cy;
- di mummie: rapiti dalle 8 storie delle 8 vite delle 8 mummie abbiamo corso il rischio di rimanere chiusi dentro il British Museum;
- di dischi: alla disperata ricerca degli ultimi negozi di musica degni di nota rimasti in Berwick Street, siamo finiti dritti dritti nella copertina di (What’s the story) morning glory?;
- di rude boys: ovvero la nuova tendenza che sta già soppiantando l’hipster style con abiti classici ma abbinati in maniera improbabile, scarpe lucide con merletti, occhiali tondi, anelli e calzini eccentrici e biciellittiche senza sellino;
- di skyline: tra una nuvola e un temporale, dal Waterloo bridge e dal SouthBank;
- di shopping mancato: perché la globalizzazione ci ha tolto il piacere di poter dire “l’ho trovato a Londra”;
- di pizza: fatta con la farina Caputo usata nelle migliori pizzerie di Napoli; anche questa è globalizzazione, ma in fondo, quando è di questo tipo, non ci dispiace.
W la farina #worldwidefamous Caputo! Yè Yè Yè!
Lo stile Rude Boys non si può guardare ma in fondo è bello ciò che piace. Invece sono preoccupato per Antonino, quel capello scarmigliato nella stanza dei Twombly mi dà da pensare…Ma non è che me lo starai stressando co tanta Culturaaaaaaaaaaaaaaaaaaa? :-)))
Tranquillo, tranquillo la troppa cultura non l’avrà mai vinta sui miei capelli 🙂