Dopo i primi tentativi rovinosi quanto divertenti di interagire in questa lingua incomprensile nella logica e nel suono, stamani Paola, focalizzata su un solo obiettivo, prova a parlare con la “locandiera” della Baie de La Somme per sapere se e dove si possono vedere LEFOCHÈ!!!
La pronuncia non è delle migliori e davanti alla faccia allibita della sua interlocutrice prova a mimare questi grossi mammiferi poco dinamici partendo dai baffi.
Dopo qualche ulteriore tentativo finalmente la locandiera capisce e preoccupata per il troppo entusiasmo tenta a gesti, neanche fossimo in una partita di Tabù, di spiegare che LEFOCHÈ non si possono toccare ma solo guardare da lontano con i binocoli… E che oggi che è nuvoloso probabilmente neanche ci sarebbero state, perché a loro piace prendere il sole nella baia della Somme!!!
Scene esilaranti sotto gli occhi divertiti di Antonio e di un inglese, viaggiatore singolo e motociclista che si finge impassibile…
Ma era impossibile resistere… Così come era impossibile resistere alla tentazione di provarci, di andare a vedere se LEFOCHÈ erano li a crogiolarsi sulla riva dell’estuario del fiume, anche se era nuvoloso!!!
Eh si c’erano… Bellissime e numerosissime… Dovete crederci anche se non abbiamo foto a testimonianza (ci vorrebbero dei superteleobiettivi che non abbiamo), ma soltanto quella di una grande spianata con rudere della seconda guerra mondiale che ci ha un po’ ricordato Star Wars.
Poi ultima tappa in Piccardia a Mers les Bains, dove sopravvive, anche se un po’ decadente il fascino, della Bella Époque….
Bellissime case dai molteplici colori tra le bianche Falesie della Côte d’Albâtre!
E li accanto il primo paesino della Normandia: Le Tréport (con tanto di Falesia e cavallo… anche se avremmo preferito una FOCHÈ!).
Tappa pomeridiana a Dieppe, “li dove la luce brilla come un gioiello” (cit. Matisse), tra i ponti di Gustave Eiffel che collegano il centro cittadino con il quartiere dei pescatori, il bellissimo porto turistico, i gabbiani e le Falesie, dritti dritti in un quadro di Emile Pissarro, stavolta.
Prima di arrivare a Fécamp ancora una sosta a St. Valéry en Caux per ammirare il colore dell’alabastro al calar del sole.
Per oggi è tutto, rientriamo sconfitti senza aver accarezzato alcuna FOCHÈ, ma comunque contentissimi di un Ferragosto trascorso tra il vento che fischiava e i gabbiani che urlavano!
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