Acquistate delle preziose calamite per il nostro frigorifero ci lasciano Honfleur alle spalle sotto un cielo cupo e denso di nuvole che non fa ben sperare.
Puntiamo decisi verso Trouville attirati dalla fama che fa di questa cittadina sul mare la culla de À la recherche du temps perdu di Proust. Dopo uno sguardo ad una spiaggia priva di bagnanti ma piena di “macchinine” che sfruttano il vento e la bassa marea finiamo nel peggior traffic jam mai visto un’ininterrotta fila di auto fino alla vicina Deauville.
Non sapremo mai quale sia il fascino che questo posto ha esercitato su Proust, Dumas, Flaubert … infatti non siamo neanche riusciti a scendere dalla macchina! Ci consoliamo ripensando al quadro di Monet su Trouville visto qualche giorno fa a Londra.
Con il cielo ancora minaccioso ci avventuriamo sulle note planches di Deauville, le passerelle in legno lungo la fila di cabine intitolate alle celebrità americane che sono venute a Deauville per il Festival del Cinema.
Tra gli stalli, famiglie di cinesi accampate, le sole persone che affrontano i 15°, il vento e la pioggia: infatti la spiaggia si presenta come una spianata di ombrelloni chiusi.
Ma vi ricordate le Ghost Town del Nevada? Eccone una in pieno Calvados: la domenica desolata di Caen.
Entriamo nella Abbaye aux Hommes attratti dal femore inumato di Guglielmo il Conquistatore, duca di Normandia e re d’Inghilterra… il solo osso rimasto, perché il resto fu buttato ai pesci dagli ugonotti nel XVI.
Nella chiesa di Saint Pierre le prime tracce di gotico flamboyant, su cui riponiamo grosse aspettative.
La sera pernottiamo a Bayeux di cui vi proponiamo la vista sulla Cattedrale di Nôtre Dame dalla finestra del nostro bagno.
Avete mai fatto i vostri bisogni guardando una splendida cattedrale gotico normanna?
No Comments