Tra gotico flamboyant e ninfee

Con ancora in bocca e nel naso il sapore dei “fantastici quattro” ci avviamo alla scoperta di Rouen, vera e propria capitale del gotico flamboyant.Rouen-4 Che spettacolo, la Cattedrale di Notre Dame, talmente bella anche con il cielo ricoperto di nubi minacciose da comprendere il perché Monet l’abbia voluta riprodurre decine e decine di volte! Nonostante la facciata della cattedrale sia parzialmente in ristrutturazione, riesce comunque a trasmettere tutta la sua grandezza e maestosità e increduli rimaniamo del tempo a guardare la Tour de Buerre, realizzata con i proventi della tassa su coloro che volevano mangiare burro durante la quaresima… ma che a noi sembra anche realizzata nel burro, così buono e gustoso da queste parti.Rouen-6 Rouen-1A pochi passi c’è la chiesa di Saint-Maclou che presenta una struttura che più flamboyant non si può.Rouen-2Bellissimo, non ci si stanca mai di guardare queste architetture, nei loro infiniti dettagli, con gli archi che sembrano incredibilmente leggeri e le vetrate diafane… Nulla a che vedere con il mitico Backsteingotik della Germania del nord, in cui ci eravamo imbattuti lo scorso anno. E’ impossibile fare paragoni tra le due varianti: le amiamo entrambe.Rouen-5

Ma Rouen ha ancora qualcosa da offrire: un inquietante cimitero/ossario medievale allegramente decorato con teschi e tibie e, per non farsi mancare nulla, completo di gatto imbalsamato con tanto di topolino tra le zampe, a ricordo della peste del 1348 che colpì la città e di chi ne fu la causa.Rouen-3Dando uno sguardo al Gros-Horloge ci rendiamo conto che si è fatta l’ora di puntare purtroppo, verso l’ultima tappa del nostro viaggio: Giverny.Rouen-7La casa e il giardino di Monet sono sicuramente interessanti, ma purtroppo soffrono dello stesso problema di tutto ciò che è in qualche modo connesso all’impressionismo ovvero sovraffollamento ed “effetto mercatino”.Rouen-11 Rouen-8 Rouen-9 Rouen-10 Il luogo ci regala però un’ultima chicca favolosa con la quale chiudere il nostro resoconto di viaggio: la tristissima scena di una giapponese che, quatta quatta, fa finta di essere interessata ad un testo sull’impressionismo in vendita presso lo shop della casa di Monet, quando invece sta solo caricando il suo smartphone. Anche questo è turismo del nuovo millennio!Giverny

No Comments

Commentami! :-)

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.