Una tranquilla domenica mattina autunnale milanese. Dopo una corsetta al parco, durante la colazione un annuncio alla radio: oggi i luoghi di produzione del Parmigiano Reggiano sono aperti ai visitatori. Un richiamo a cui è impossibile resistere! Percorsi poco più di 100 km sull’Autostrada del Sole verso sud si raggiunge il paradiso del formaggio: l’Emilia e i suoi caseifici.
Abbiamo puntato sul primo che con orario continuato garantiva tutto il giorno visite guidate e degustazioni e …. non abbiamo avuto di che pentirci.
Il Caseificio Sociale Palazzo ci ha accolti con una polenta fumante con ragù, pane, vino, culatello di Zibello, dolci e crostate di diversi tipi e naturalmente Lui … il Parmigiano a 12 e 24 mesi, una vera delizia accompagnato dall’uva.
Quindi (quasi) satolli ci siamo diretti verso le stalle.
Placide come sempre, le ‘vaché’ danno grandi soddisfazioni specie quando si avvicinano curiose per mettersi in posa mentre sgranocchiano il loro pasto. Attenzione però a non fare troppo rumore, sono degli animali molto sensibili e lo stress può avere degli effetti molto negativi sulla loro preziosa produzione.
Lasciata la stalla, entriamo dove tutto ha inizio…
Il profumo delle forme nelle loro primissime fasi produttive e la precisione necessaria nei vari e cruciali passaggi sono molto intriganti. Abbiamo fatto anche quattro chiacchiere col casaro: è piacevole sentire qualcuno che parla con tanta passione e dedizione del proprio lavoro (ancor più pensando che si sviluppa su 365 giorni l’anno senza domeniche, Natali o Capodanni).
E infine entriamo nel luogo più speciale ed emozionante … la sala della stagionatura.
Il profumo è ancora più intenso e la tentazione di addentare letteralmente una di quelle magnifiche forme è forte. E anche visivamente, quelle pareti di forme di Parmigiano sono davvero irresistibili.
Scontato era ripensare al caseificio visitato a Livarot quest’estate… E ovvio sottolineare che si tratta di prodotti e processi produttivi talmente tanto diversi da non poter tentare alcun minimo paragone (specie per chi, come noi, adora il formaggio!).
La visita giunge al termine e facciamo un ultimo saluto al guardiano della sala della stagionatura, sua Maestà il Maiale, l’animale più buono del mondo!
Sapete a che servono i maiali in un caseificio di parmigiano?
Per dar loro in pasto il siero che avanza al casaro dopo che ha estratto le sue belle forme di formaggio.
E con questo è tutto, ripuntiamo su Milano con il nostro ottimo Parmigiano e un gran sorriso in volto.
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