In una giornata di pioggia sotto un ombrello di vetro

Il primo giorno di questo lungo we berlinese è dedicato, almeno in parte, al palazzo del Reichstag e all’incredibile cupola progettata da Sir Norman Forster, che costituisce oltre che una della maggiori attrattive della capitale tedesca anche un’autentica BPO*.
In una piovosissima mattinata, lo splendido ombrello di vetro ci fornisce comunque una delle panoramiche più attraenti di Berlino e il notevole gioco di luci e riflessi della sua struttura interna è una calamita per qualsiasi lente od obiettivo fotografico.

Il primo pomeriggio, avvolti in calde sciarpe e maglioni di lana, dopo un pranzo a base di zuppe bollenti e rifocillanti (neanche fossimo a gennaio, durante la settimana della merla) troviamo riparo nel museo della Trabant.

Il filmato, che accompagna l’esposizione, quanto di più analitico e approfondito si possa immaginare sull’argomento, ci racconta la nascita di questa auto e si sofferma a lungo sul materiale in cui era prodotta: il DUROPLAST, un composto di plastica e resina di scarto e fibre tessili di riciclo.
Rimaniamo affascinati dalle testimonianze di operai e ingegneri, un po’ OSTalgici, ma fieri di aver contribuito alla creazione di un mito.

La sera una succulenta cena a base di stinco, wurstel e polpette di carne, innaffiata da un’ottima weisen, ci lascia assaporare fino in fondo il gusto di questa incantevole città.
E poiché ha finalmente smesso di piovere, una passeggiata per la zona di Hackescher Markt ci aiuta ad avviare la lenta digestione.

*BPO, acronimo di Big Photo Opportunity, dopo la Route 66 è tornato finalmente alla ribalta. Sarà il tormentone dei prossimi viaggi!?!

5 Comments

  • Patatino 03/05/2017 at 20:51

    Non sento però parlare di HUMMUS. Buonissimo e capace di grandi palloff

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    • Paola 10/05/2017 at 00:02

      Humus, nettare degli dei… Devo farlo una di queste sere

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  • Laura 03/05/2017 at 20:52

    Noooo tormentone noooooo! Tanto ne verrà fuori sicuramente qualcun altro…
    Manca comunque la foto con i nostri amici francesi 🙂

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    • Paola 10/05/2017 at 00:01

      È vero!!! che fine ha fatto il selfie con la family francese???
      Dici che meritava un posto nel nostro blog???

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  • Non è blu questo Danubio – Polpette d'Orso 25/09/2017 at 00:06

    […] ci riserva ancora una ultima sorpresa: infatti, parcheggiata in bella posa troviamo una preziosa Trabant, segno tangibile del passato di questi luoghi, con tanto di catenaccio in vista onde evitare ogni […]

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