È prestissimo quando parte uno dei pochissimi shinkansen per Hiroshima accessibili con il Japan Rail Pass, e abbandonate le valigie in hotel non è ancora mezzogiorno quando ci imbarchiamo per Miyajima.
Neanche il tempo di consumare un onigiri (sarà anche qui tradizione magiare sul traghetto un arancino? Mah..) che già dal mare si vede la principale attrazione dell’isola.
C’è l’alta marea, il torii è lì e il luogo è forse uno dei più fotogenici mai visti.
Così bello che non sembra più lo stesso quando, dopo pranzo la marea si è abbassata e lo si può raggiungere a piedi dal tempio.
L’isola non offre però solo questo torii, ma anche un bel compendio di templi, pagode e… cervi.
Il giorno dopo lo dedichiamo a Hiroshima, oggi una città apparentemente normale, ma tristemente e universalmente nota per la bomba atomica che la rase al suolo il 6 agosto del 1945.
La visita al memoriale è quasi un obbligo e il momento storico che stiamo vivendo non lascia molte speranze sul fatto che, almeno in un prossimo futuro, venga spenta la Fiamma della Pace, possibilità prevista solo quando l’ultimo ordigno nucleare sarà stato distrutto.
Che meraviglia!!! Veramente tanto fotogenico 😍😍
Tanto bello nell’acqua, quanto un pacco con la bassa marea
[…] Mercoledì, dopo mezzogiorno sta ancora nevicando quando ci imbarchiamo sull’aereo che ci riporterà in poco più di 3 ore, lontani dal circolo polare artico, 19 gradi più a sud, a Francoforte e da lì a Milano, ancora altri 5 gradi più giù. E soprattutto questo ci portiamo a casa, stavolta: un cambio di paradigma che ci spinge a misurare le distanze percorse in latitudine, e non più solo in longitudine e fusi orari, noi che fino ad oggi non siamo mai scesi al di sotto del 34° parallelo, quello di Los Angeles e Hiroshima. […]