È passato mezzogiorno e all’acquario di Osaka, gli squali balena, non vedendoci arrivare già si agitano, perché causa il sonnellino schiacciato sul treno locale da Koyasan alla civiltà, la perdita della coincidenza, e la sosta di oltre un’ora nel nulla assoluto di Kii-Shimizu, arriviamo tardissimo all’appuntamento.
Il Kaiyukan è uno degli acquari più grandi del mondo, quindi non possiamo perderlo. I suoi 6 piani ruotano tutti intorno ad un’enorme vasca in cui nuotano squali di ogni razza è dimensione.
Poi gli immancabili pesci della barriera corallina, che grazie al cartone Disney vivono di un’incredibile notorietà anche qui, in estremo Oriente.
Meduse, pescetti vari e perfino un bellissimo esemplare di capibara.
Il pomeriggio il cielo è azzurrissimo e il caldo sembra placato: è la volta del Castello di Osaka. Uno dei più famosi edifici del Giappone, ebbe un ruolo fondamentale per l’unificazione del Paese, e fortune alterne: distrutto e ricostruito più volte oggi appare splendido dopo l’ultima ristrutturazione di 20 anni fa.
Nell’angolo più fresco e nella posizione migliore per qualche foto un simpatico giapponese ci chiede del tempo per “impratichirsi con l’inglese” ANCORAAAAA 😱😱😱😱😱
Accettiamo di buon grado e intanto facciamo amicizia anche con un cileno in viaggio da 6 mesi (probabilmente un corriere della droga, secondo Caterina), e un vecchietto che sorride nel vedere le magliette che indossiamo. Ne approfittiamo per farci spiegare il significato dei kanji che sono stampati sopra, che tanta ilarità suscitano nei giapponesi: 日=sole e 本= libro, che insieme (日本) fanno NIHON, Giappone. Cioè sole-libro=Giappone 🤔🤔🤔🤔.
Ancora dubbiosi ci dirigiamo in hotel. Stasera dopo tutto il tofu ingurgitato al monastero e il pesce visto nel pomeriggio: SUSHI OBBLIGATORIO!!!
Importante aver chiarito che effettivamente ci fosse scritto Giappone e non … chissà cosa 😂