Lungo la valle del Neckar

Stamattina ancora a stomaco vuoto abbiamo raggiunto il Neckar e virato, decisamente, verso est.

Dopo una frugale colazione e una sosta rifornimento acqua siamo arrivati a Neckarsteinach, la città dei 4 castelli. Un piacevole kunstweg ci ha portati dritti tra le rovine di uno di questi, Hinterburg, dalla cui torre quadrata si gode di uno splendido panorama, sul fiume, sul centro abitato, sui prati verdissimi e su un insolito Horseshoe in salsa tedesca… ma questa è un’altra storia.

L’ora del desinare ci sorprende in una cittadina oziosa, dove nonostante le temperature non siano quelle proibitive di un mezzogiorno estivo al sud Italia, è difficile incontrare qualcuno, dove le case a graticcio la fanno da padroni: Mosbac, piccolo centro incastonato tra la foresta dell’Odenwald e il fiume Neckar.

Prima di ripartire veniamo attratti da una fontana che riproduce un uomo che, in atteggiamento di inequivocabile disgusto, svuota una botte. Si tratta di un “kiwwelshisser” colui che era addetto a svuotare i secchi pieni di deiezioni umane, un’usanza poco comune all’epoca; infatti, gli abitanti del circondario, ai quali questa tendenza di Mosbach appariva ancora strana, cominciarono ad appellarli con il termine kiwwelschisser, aggettivo inizialmente volgare, ma oggi portato con autoironia e orgoglio dai cittadini si questo piccolo centro del Land del Baden-Wuttember.

Poi ancora più a sud-est, a Bad Wimpfen per vedere da vicino la torre blu e la torre rossa… Grande è la delusione nello scoprire che la Blauer Turm (quella blu) è impacchettata per il restauro e la Roter Turm (quella rossa) non è affatto rossa. Non ci resta che zigzagare tra le case a graticcio e ripartire alla volta di Schwäbisch Ball.

L’hotel in cui passeremo la notte è una caratteristica gast-haus sulla piazza del mercato, con struttura a graticcio e i cui interni sono tutti in legno, di quello che scricchiola al passarci sopra, con poche comodità, ma con la cucina-ristorante annessi.

Dopo una passeggiata fino al monastero medievale, con tanto di torri e ronda di camminamento lungo tutto il perimetro di fortificazione, giunge il momento della cena a base di birra e asparagi, stasera alla maniera di Stuttgart.

2 Comments

  • Patatino 27/04/2018 at 09:01

    Questa vacanza è al suo secondo post e già si configura ad altissimo tasso di puzza della pipì! 🙂

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  • Laura 27/04/2018 at 10:20

    “L’ora del desinare”… questa vacanza è ad altissimo tasso sekkia 😀

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