Domenica mattina presto, procacciarsi la colazione a Coburg è stata impresa ardua, quasi impossibile. Anche la piazza principale era deserta.
Recuperato un bretzel e un caffè bollente in una panetteria siamo partiti per Kulmbach, convinti di riuscire ad espugnare la fortezza di Plassemburg.
Ma poi, saranno stati i 30° all’ombra, l’assenza di parcheggi nei pressi del castello, l’irta salita con un 22% di pendenza, le sporadiche corse domenicali dell’autobus, la presenza in città del museo della birra, per tutti assieme o anche per uno soltanto di questi fattori, abbiamo rinunciato per andare al Brauerei Museum.
L’esposizione didattica e professionale, neanche a dirlo, riguarda la cultura della birra nel tempo, la pubblicità della birra, l’architettura delle birrerie. C’è anche la riproduzione di alcuni ambienti tipici bavaresi corredati di boccali e salsicce.
Dopo una breve degustazione è la volta di Bayreuth, la città di Guglielmina, figlia del re di Prussia, che, costretta a sposare il Margravio di Bayreuth, si trasferì in Franconia, portando con sé molta dell’aria aristocratica che aleggiava nella sua Potsdam. Fu lei che si adoperò per trasformare la città in una nuova Versailles. Arricchì la città di nuovi palazzi e giardini e fece costruire un teatro, che oggi è patrimonio dell’Unesco.
Dopo lo sfarzoso rococò dell’Opernhaus (non passi domenica senza che ci si affacci almeno per un’oretta a teatro) siamo andati a vedere i giardini dell’Ermitage.
La primavera è la stagione migliore per visitare questi luoghi, l’aria è satura di pollini e di odori, la luce è calda, l’atmosfera distesa.
Ci siamo presi tutto il tempo per ammirare le perfette simmetrie prospettiche, fatte di architetture, fiori e sculture, per gustare un gelato e passeggiare.
Ritornati in centro ancora un giro nel Hofgarten del Neues Schloss per vedere la casa di Wagner e poi in birreria per una cena a base ancora una volta di ottimi asparagi della regione.
Chissà se piacevano anche a Guglielmina???
Allora ditelo che avete percorso la strada degli asparagi non delle rocche… 🙂
Magari viene rinominata sparglestrasse…