Da una location interamente spoilerata ad una neanche immaginata

La mattina, dopo una colazione in compagnia di socievoli colibrì che ci ronzano festosi attorno alla tavola, partiamo alla conquista del vero west: la Monument Valley dei film di Jonh Wayne, con l’intento di immortalare gli scorci e le vedute dei mitici film western.

È incredibile, ma nonostante la foschia, le falesie appaiono proprio come in TV: lo stesso profilo, gli stessi colori e perfino le dimensioni sono quelle che immaginavamo. L’impressione è di averlo già visto questo posto, che ci sia stato già ampiamente raccontato e descritto. Resta comunque un luogo dal fascino irresistibile.

Percorriamo in auto l’intero parco, tra dune e cunette e punti panoramici mozzafiato. Scopriamo, grazie alla guida Routard, che le rocce più larghe che alte hanno un nome spagnolo “Mesa” e quelle al contrario alte ma sottili sono chiamate “Butte”, assurdamente simile a “Butt”, che vuol dire tutt’altro in inglese.

Dopo una breve pausa pranzo a Bluff all’ombra delle Twin Rocks, ripartiamo in direzione dell’Arches Park NP.

Qui gli scenari sono assolutamente inediti. Non immaginavamo tanta grazia in un’opera creata dalle perpetue carezze del vento e tanta armonia in queste rocce, al tramonto, baciate dal sole. Restiamo semplicemente sopraffatti. Vorremmo fermarci qui ancora un po’, perché il vento, col tempo, possa rimodellare anche noi.

Il giorno dopo, di nuovo in strada decidiamo di prendere la scenica Byway 128 che costeggia il fiume Colorado, per immergere i nostri piedi in quella stessa acqua che più a valle attraversa il Grand Canyon.

Poi, cullati da Brillant Disguise, le cui note assecondano le curve della strada, raggiungiamo la junction con la Interstate 70 in direzione del Bryce National Park.

E’ il deserto dello Utah quello che si svela ai nostri occhi lungo la strada, ed è ancora il Boss a farci compagnia:
“On a rattlesnake speedway in the Utah desert
I pick up my money and head back into town …”

Il tempo cambia in fretta lungo la strada, e dopo aver ricevuto un warning sul cellulare che ci avverte delle avverse condizioni meteo e del rischio di flash flooding rinunciamo al Black Dragon Canyon.

Il cielo plumbeo sovrasta le giant soda cans di Salina, UT, e la casa in cui Butch Cassidy ha trascorso la sua adolescenza.

Una baracca non proprio interessante accanto all’autostrada, corredata di cartelloni che narrano le gesta di uno dei più noti banditi del west! Un’ulteriore occasione per riflettere su quanto sia diverso, a queste latitudini, il concetto di mito e di storia.

2 Comments

  • Laura 16/09/2018 at 21:44

    Ma dite la verità la Routard era di Cate???

    Reply
  • Il treno per Hogwarts porta il nome dei ribelli scozzesi – Polpette d'Orso 11/09/2023 at 12:58

    […] uno smartphone comincia a notificare messaggi e subito ci ricordiamo di quella volta in cui il servizio di sicurezza nazionale statunitense raggiunse i nostri cellulari, non collegati al roaming nazionale, per allertarci su imminenti tempeste e disagi nella zona dello […]

    Reply

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