Dal mare ai monti


Dopo un sonno ristoratore la mattina siamo prontissimi per ripartire. Oggi è il turno di una spiaggia sulla penisola di Bygdøy. Prima però è il caso di ammirare ancora il Teatro dell’Opera nel suo bianco assoluto del marmo di Carrara. Poi però la gente sdraiata a prendere il sole sui moli galleggianti di Sorenga ci invita a ripartire. Sono circa…

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In bici al lago lungo il fiume


Stamattina senza indugio puntiamo dritti alla Galleria Nazionale per ammirare altri quadri di Munch. Restiamo abbastanza delusi nello scoprire che si tratta di una sola sala, il cui ingresso è addirittura contingentato, e che, escluso l’URLO, le altre opere esposte sono versioni molto simili a quelle già viste il giorno prima al Munch Museet. Frotte di chiassosi occhi a mandorla…

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Due musei per un fiordo


L’aver completamente sbagliato zona in cui cercare il Munch Museet è stato comunque ripagato da una borsa con orsetti (quegli stessi volanti che ci hanno accolto in città ieri) e dei CD rarità acquistati in uno snobbissimo negozio di musica del centro. Quando finalmente raggiungiamo il museo ci accorgiamo subito di essere davanti a un bellissimo allestimento, non tanto per…

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Ancora più a nord


Le interminabili sere di mezza estate sono ancor più lunghe in Scandinavia, quindi perché non vivere qualche giorno da sonnambuli ad Oslo?!? La luce qui è meravigliosa, il cielo è blu intenso e il sole scalda senza bruciare. La gente si gode appieno la propria città durante la bella stagione. Prima cosa da fare: la passeggiata dalla stazione centrale al…

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L’Italia l’han fatta metà Iddio e metà gli architetti


Sono pochissimi i posti nel mondo in cui non si rimpiange il fatto che la natura abbia ceduto il posto alla città. Sono ancor meno quelli in cui, la sublime bellezza dei monumenti cancella l’immagine di foreste vergini, fiumi incontaminati e verdi vallate. E questo accade quasi sempre in Toscana. A Firenze si respira grandezza, purezza, gusto, bellezza. Osservare la…

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24 ore a Praga e la foto che abbiamo sempre voluto


Andare a Dresda non è solo un’inversione di rotta, verso nord, ma significa anche varcare un vecchio confine di stato, quello della ex-DDR, segnalato dai cartelli e dalle torrette di avvistamento lasciate integre, lì a rimarcare il fatto che non c’è paese al mondo in cui il passato abbia un peso maggiore, ma anche nessun altro che con il proprio…

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